Che cos’è l’energia reattiva e perché è meglio
dare un’occhiata alle tue fatture precedenti?
Leggi attentamente le prossime righe di questo articolo e potrai evitare di buttare un sacco di soldi nelle tue bollette della tua azienda.
C’è un argomento, molto importante, che è stato lasciato in sordina, ma è mio dovere spiegartelo.
Lo farò, facendoti un esempio inerente al tuo settore e spiegandoti cos’è cambiato da Gennaio 2016 e cosa potresti trovare nelle tue fatture di energia elettrica.
L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) ha infatti, con la delibera 180/2013, emanato le nuove disposizioni e le relative tariffe per le penali sull’energia reattiva su tutti i contatori in media e bassa tensione con potenza disponibile da 16,5 kW in su.
Ma cos’è l’energia reattiva e perché è meglio dare un’occhiata alle tue fatture precedenti?
“Semplicemente” è l’energia che viene assorbita ma non utilizzata dal tuo impianto per essere trasformata in “lavoro”.
Pensa ad apparecchiature trifase, come ventole, motori o monofase, come lampade a fluorescenza (comunemente detti neon con all’interno condensatori e reattori).
Tali utilizzatori, creano uno sfasamento tra la tensione e la corrente che va a creare in fase di fornitura degli scompensi nell’impianto, per il quale, il distributore, superata una certa soglia, può applicare delle penali.
Esiste un regime di tolleranza per il quale non viene addebitata alcuna penale mentre, se si sfora il regime, tali penali possono diventare molto “salate” e quindi esserti addebitate.
É di legge quindi sì, se possono lo fanno.
Lo sfasamento può essere dovuto da un difetto di realizzazione dell’impianto elettrico (magari hai già sentito parlare di macchinari che andavano a caricare troppo su una Fase e andavano spostate con l’intervento di un elettricista), oppure a causa di apparecchiature troppo datate e non più efficienti e performanti.
La potenza reattiva (o energia reattiva) viene misurata in kvarh (chilovoltampereora).
D’ogni modo in questo periodo di “polemiche” sulla pizza arrivate a pioggia, dopo le dichiarazioni di Briatore e al solo scopo didattico, vorrei spiegartelo utilizzando proprio questo amato piatto Italiano.
Supponiamo che tu debba preparare un impasto per la pizza dal quale, una volta lievitato, dovrai fare 5 pizze.
Anche se non hai mai preparato una pizza in vita tua, concedimi questo esempio, ci tengo davvero a farti recepire questo discorso ed è l’esempio che mi sembrava più di contesto.
Quindi seguimi e prepariamo la pizza!
Supponiamo che tu abbia a disposizione 1 Kg di farina ma, per l’impasto, sai bene che oltre ad acqua, lievito, sale, sono sufficienti 900 grammi di farina. I restanti 100gr li utilizzerai per lavorare l’impasto e stendere le pizze in modo da non far attaccare l’impasto al mattarello o al piano di lavoro.
Bene, il tuo chilogrammo di farina è stato utilizzato per intero, ma in realtà solo il 90% si è trasformato in un prodotto finito. Il restante 10% ti è servito per poter lavorare e realizzare le pizze.
Ovviamente tu il chilogrammo di farina lo hai pagato per intero e lo hai fatto fuori tutto.
Quindi ribaltandolo nella bolletta abbiamo:
- 900gr = potenza attiva
- 100gr= potenza reattiva
Fin qui ci siamo?
Bene, ora immagina che tu debba pagare una penale in base a quanta farina “sprechi” per stendere le tue pizze. Non solo, ma che questa penale cresca per ogni singolo grammo di farina sprecata.
E’ chiaro che se hai un mattarello ruvido e datato, un piano di lavoro appiccicoso, probabilmente ne andrai a sprecare di più. La penale aumenterà e dovrai “regalare” molti soldi per poter produrre i tuoi prodotti.
Ecco a questo punto, con questo esempio, dovresti esserti fatto un’idea più chiara su che cos’è l’energia reattiva.
Adesso torniamo alla “meravigliosa” delibera di cui ti accennavo all’inizio.
Se fino a Gennaio 2016 la penale sull’energia reattiva veniva applicata solo per assorbimenti eccedenti il 50%, oggi la percentuale è scesa al 33%.
Questo grafico ti spiega cosa vuol dire.
Come noterai è stata ridotta la soglia di tolleranza per poter applicare delle penali su più forniture.
E’ importante capire che un problema sul tuo impianto, crea problematiche di gestione per il distributore che, deve sopperire al tuo sfasamento, ed è costretto ad applicarti dei costi in più.
Attenzione, non è una novità quella della potenza o energia reattiva, esisteva già e c’erano già lì fuori altre aziende come la tua che incorrevano in penali.
Magari di pochi euro perché non sforavano dalla soglia che esisteva fino alla fine del 2015 e quindi ci passavano sopra.
Diciamolo chiaramente un intervento tecnico, la sostituzione di un macchinario o l’installazione di un rifasatore devono valere la spesa, per pochi euro anche io ti consiglierei di passarci sopra.
Il problema è che, dalla Delibera che è partita da Febbraio 2016, la soglia è stata ridotta e quindi anche quelle aziende che ne erano esenti potrebbero ritrovarsi fatture più cospicue in funzione di questa modifica.
Ti invito quindi a dare un’occhiata più attenta alla tua bolletta di energia elettrica e cercare tale voce.
Come risolvere il problema?
Per prima cosa analizzando le fatture si va a verificare se effettivamente si è incappati in penali di questo tipo.
Una volta constatato che la situazione porta a dei costi onerosi dovuto a sfasamento, occorre RIFASARE l’impianto.
Serve quindi un intervento tecnico da parte di un elettricista o di un esperto di efficientamento energetico.
Si andrà quindi, dopo le verifiche del caso, ad intervenire sull’impianto elettrico, soprattutto se è molto vecchio, o inserendo un rifasatore preventivamente suggerito dal tecnico.
Quest’ultimo può tranquillamente essere il tuo stesso elettricista di fiducia.
Completato questo lavoro potrai successivamente constatare sulle successive fatturazioni un calo netto dei costi riferiti a tale dicitura o addirittura portarli a zero.
Per maggiori informazioni su questo argomento puoi contare sul supporto di Bollette Protette®
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